martedì 29 maggio 2007

PANE AL POPOLO

Mi diverte sempre tanto vedere quanto la gente abbia bisogno di certe stronzate per dare un po' di colore al grigiore della propria vita. Parafrasando un Carletto appena appena più famoso di Ancelotti, direi che il calcio è l'oppio dei popoli. Pensateci un attimo: Il Presidente della squadra campione d'Italia manda letteralmente affanculo la squadra rivale (gesto dell'ombrello), nel bel mezzo di un derby sentitissimo e in mondovisione; quest'ultima, neo campione d'Europa, di tutta risposta festeggia il trono europeo esponendo uno striscione volgare e offensivo nei confronti della prima ("Lo scudetto mettetevelo in culo"). Roba da terza categoria o giù di lì. O da Terzo Mondo o giù di lì. A corollario del tutto, per placare gli animi e ritornare a quella civiltà per la quale facciamo delle guerre, vengono sguinzagliate le due "cime" delle squadre, quelli intellettualmente più dotati, noti per il loro aplomb, la loro sobrietà, la raffinata diplomazia: Marco "Matrix" Materazzi e "Ringhio" Gattuso! Il solo pronunciare i loro nomi basterebbe a far disperdere l'unità più agguerrita delle Tigri di Arkan.E' la logica del bar dello sport, quella che in questo paese ha fatto grandi i Moggi e i Biscardi.La gente si spertica in commenti e sfottò vari su delle vaccate come la succitata, ne parla come fosse una questione di onore, di principio, si fa persino depositaria di valori etici da insegnare "a quegli altri". Ma perché a me sembra molto più grave il fatto che Elisabetta Gardini, deputata di FI, si lamenti che Vladimir Luxuria a Montecitorio usi il bagno delle donne?

Ad ogni modo, lungi da me a fare il moralista.
Anzi, ripeto, storie come questa mi hanno sempre fatto sorridere:
IL POPOLO HA FAME? PANE AL POPOLO!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Pane al popolo... e vino a me!