mercoledì 27 giugno 2007

MANCANZA DI LOGICA

In Italia abbiamo tanti problemi, e quello che più mi fa andare in bestia è la mancanza di logica con cui questi vengono affrontati.
Il sillogismo aristotelico non è più di moda.

Un esempio è sotto gli occhi di tutti in questi giorni.

Problema:Fa caldo
Soluzione idiota: tutti con i condizionatori accesi
Conseguenza: spreco di risorse energetiche, in città fa ancora più caldo, emissioni di co2, innalzamento della temperatura terrestre, siccità in Africa, emigrazione, invasione di extracomunitari in Italia.
Il problema iniziale non è stato risolto, anzi è peggiorato e si è aggiunto pure un nuovo problema.

Una persona pragmatica dovrebbe osservare come problemi che sembrano distanti tra di loro possano avere una soluzione unitaria.
E qui si arriva all'elevazione cosmica di menti creative come la mia.
Io sto risolvendo contemporaneamente i due problemi.
Passeggiavo per Roma alle 14 di ieri pomeriggio, affannato dal gran caldo e con la vista disturbata da gruppi di venditori ambulanti che intralciavano il passaggio.
E' in questo preciso momento che ho avuto un illuminazione, quasi fossi San Paolo sulla via di Damasco.
Ho bloccato due energumeni di colore, gli ho misurato il bicipite ed ho subito capito che facevano per me.
In breve, da ieri sera ho due senegalesi in casa che a turni di otto ore a testa, utilizzando
ventagli modello coloniale, mi rinfrescano la casa. Gli do 15 euro al giorno a testa e il mio sgabuzzino per dormire, il 20 % in più di spazio di quello a cui erano abituati.
Nel mio piccolo, ho risolto con un unica azione due dei problemi che attanagliano l'Italia, il caldo e l'immigrazione, con pragmatismo e quel briciolo di cuore che tutti noi sotto sotto possediamo.

domenica 3 giugno 2007

SENZA TITOLO

Clownesca interpretazione del mio io
Circense approfondimento della propria essenza
Faccio ridere?
A me faccio solo piangere
Lacrime non ne emergono
E rimangono nell'intimo
Inutile provare a sgorgarsi
Troppo spossante e triste
Che di me l’esistenza avrà comprensione?
Chiedimelo.
Ti rispondo. In una parola.
Tant’è che andrò lontano
E la rimanderò al mittente
Costui è ferito, aggrappato
Bastioni rozzi e maleducati
Torri infrangibili di caos
Ingiurie urlate e rimosse
Silenzio.
Lui ascolta
Capisce e commenta
Laddove finisce il credo
Logica inesistente di tante utopie
Che svaniscono nel mio io