lunedì 8 luglio 2013

TONY, FREDDY, TERRY E LA TRADIZIONE POPOLARE

Tony, Freddy, Terry e la tradizione popolare

Si era ritovato così.
Dagli tu spiegazioni, morali, significati su quello che poteva essere, semantiche incomprese anche dagli attuali, figurarsi doverle spiegare a qualunque altra forma animale.
E lui stesso pensava che era così, quindi perchè non riusciva a smettere di pensare?
15 anni lunghissimi. A guardare una porta e cercare di capire perchè era successo a lui. Chiuso in uno scantinato di dimensioni ridotte per non dire esigue.
A tradurre in almeno quattro dialetti diversi ogni singola frase del campionario per corrispondenza della S.C:A.R. Ph Consuling sugli oggetti da non dimenticare quando si va in vacanza.
Ma sapeva anche lui che non ci sarebbe mai riuscito, e lasciava alla mera creazione di neologismi cadenzati, gran parte delle verità del catalogo
Ok. Ma questo era stato solo l'ultimo dei suoi divertissement.
Ma da dove la si volesse osservare, la creazione di quella maledetta tradizione popolare, era supportata dal consiglio dei saggi. Enormi e completamente automatizzati.
Ed era in auge da ancor più a lungo dell'ultima volta in cui "Freddy si era deciso a correre e ad alzarsi dal suo posto di ipotetico controllore e guida dei suoi sodali".
Era questo il punto. Il problema.
Era l'unica cosa che si imparava fin da bambini. Le uniche tradizioni popolari, regole morali, attestati di riconoscimento validi ed inconfutabili erano quelli precedenti a quando "Freddy si era deciso a correre e ad alzarsi dal suo posto di ipotetico controllore e guida dei suoi sodali"
Ovvio che la prima cosa che aveva provato a fare era infilarsi nelle pieghe di quella stupida regola. Gli ci erano voluti anni. Dovette desistere. Troppe le affinità con Terry nel passato dei suoi antenati.
Terry. Freddy.
Due nomi che affossavano le migliori intenzioni. Sinonimo di gioia e agilità intuitiva. Contrario di Savoir faire e peccaminoso.
Terry e Freddy. C'era un prima e un dopo.
Intagliati per l'eternita' in blocchi di legno ignifugo, ma che comunque era andato a fuoco, con tutto ciò che questo significò giù al paesello.
A lui era toccato una di quelle tradizioni popolari che sembrano insignificanti ma che denunciano un chiaro disagio. Una di quelle di cui ne parla la gente al bar, di fronte ad un panino con salame, castelmagno e lampascioni sott'olio. A cui nessuno presta attenzione.
Un truismo culturale.
Un truismo culturale che aveva sformato un mondo intero. A causa della sua indecisione.
Si ricordava ancora quella giornata in cui la tradizione popolare era giunta a compimento.
Ne aveva visto i segni. Ne aveva ricongiunto i mille cristalli. Come pezzi di un salvadanaio ancora intero.
La mattina Flora aveva alzato il gomito. Lei che non beveva mai. Era astemia. Come aveva potuto. Era la sua assicurazione.
Il pomeriggio, Gioele aveva ripetuto lo stesso del giorno prima. Era andato a controllare di persona, ma tanto sapeva che Gioele erano anni che ripeteva lo stesso del giorno prima. Se Flora era la sua assicurazione, Gioele era la scartina nel mazzo di opzioni delle sue carte mi ha chiamato vincente ma è uno zingaro un trucco.
La sera il geco che stazionava sui muri perimetrali della sua dimora, si era trasformato in Tina Turner a 16 anni. Ora, questo non succedeva particolarmente di frequente, ma non era sicuramente la prima volta che capitava
La notte si era addormentato.
Le quattro condizioni si erano per la prima volta manifestate contemporaneamente, la tradizione popolare aveva le condizioni necessarie e sufficenti per venire alla luce. Per ostentare la sua grazia e la sua parvenza intellettuale.
Già la mattina si rese conto che le cose erano cambiate. Non era nemmeno uscito in terrazza. E ancora se ne rammaricava, dato che mai più ne ebbe occasione.
Dalla finestra di casa sua riconobbe l'oleografia del Charlton Heston dei Dieci comandamenti interpretare Pelè in Fuga per la Vittoria.
E persone, persone, persone. Mille, migliaia, milioni di persone. Certo non le vedeva tutte, ma ne riconosceva l'odore, l'attrito, i desideri di conversione.
E in quel momento, avrebbe dovuto agire subito.
Ma lui non lo fece. Pur conoscendo la tradizione popolare che lo riguardava da sempre.
E poi nel pomeriggio, il nuovo errore, quello definitivo.
Aveva alzato verso destra il copri chiave della serrattura dell'entrata di casa. Da quel buco, la pressione dei sospiri delle persone che stazionavano di fronte a casa, arrivati ormai, secondo le ultime stime, a più di 4 miliardi, lo scaraventò verso dietro, finchè la forza dell'aria lo incastrò nello sgabuzzino che ostentava di fronte alla porta d'ingresso.
E oggi 15 anni dopo, era ancora lì, a decidere cosa fare di quella tradizione popolare che gli si era attaccato addosso, in gran parte per colpa della Flora e di quella sua mattina da beona.
Si effettivamente questo non se lo era ancora spiegato. Perchè la Flora quella mattina aveva deciso di alzare il gomito. Lei, missionaria e ricreativa. Lungi da vederla in una qualunque situazione diversa.
Lei, proprio lei..
Ma dopo 15 anni, non ne poteva più. Bisognava iniziare a fare quello per cui era venuto al mondo. Quello che la tradizione popolare voleva.
Poi si chiese cosa potesse essere cambiato rispetto al giorno prima e si diede altri 20 minuti per decidere.
Si alzo'. Andò alla porta e con una sicurezza che lo sorprese appoggiò la mano destra sul pomello. Che gelida manina pensò il pomello.
Aprì la porta e non gli venne in mente niente di meglio che chiedere "Ma oggi si scia su al Passo di Campolongo?" Effettivamente la giornata era alquanto fredda e si intravedevano in lontanza cime innevate. A un secondo sguardo si rese conto che non era neve, ma tuniche bianche di vecchi filosofi greci giunti per l'occasione. Erano lontani perchè nella loro saggezza sapevano che ci sarebbero voluti 15 anni e se la erano presa comoda.
Ma la sicurezza arrivò tutta in un colpo. Alla vista di quella miriade di persone che offuscavano l'orrizonte, capì che non poteva più tirarsi indietro.
"Cominciamo"
Le lettere ci,o,emme,i,enne,ci,i,a,emme e o risuonarono lungo tutta la valle. Le persone esultarono dalla gioia, calvi si strapparono le vesti, un'orda di personaggi con tatuaggi da bassa capitaneria di porto iniziarono a fischiettare. Felicità e sagacia riempirono i canali della valle.

Ed eccolo qui. Dopo 15 anni di indecisione a dover decidere per il 33,333333 %, si, un terzo, delle persone che avevano abitato la terra. Prima e dopo Freddy e Terry.
La tradizione popolare non poteva essere messa in discussione, e la sua recitava chiaro:
Se mai Flora alzerà il gomito nella stessa giornata in cui Gioele ripeterà lo stesso del giorno prima, il geco prenderà le sembianze di TIna Turner a 16 anni e Tony si addormenterà, Tony stesso dovrà decidere il destino di un terzo delle persone che hanno abitato il mondo, valutandole esclusivamente per la precisione nel recitare le preghiere, le perversioni sessuali e il colore preferito. In cambio prenderà il posto del figlio del Sultano del Brunei
Quindici lunghissimi anni per decidere. Adesso però era pronto. Non vedeva l'ora di cominciare.


"Entri il primo" disse Tony