Tony, Freddy, Terry e la tradizione
popolare
Si era ritovato così.
Dagli tu spiegazioni, morali,
significati su quello che poteva essere, semantiche incomprese anche
dagli attuali, figurarsi doverle spiegare a qualunque altra forma
animale.
E lui stesso pensava che era così,
quindi perchè non riusciva a smettere di pensare?
15 anni lunghissimi. A guardare una
porta e cercare di capire perchè era successo a lui. Chiuso in uno
scantinato di dimensioni ridotte per non dire esigue.
A
tradurre in almeno quattro dialetti diversi ogni singola frase del
campionario per corrispondenza della S.C:A.R. Ph Consuling sugli
oggetti da non dimenticare quando si va in vacanza.
Ma sapeva anche lui che non ci sarebbe
mai riuscito, e lasciava alla mera creazione di neologismi cadenzati,
gran parte delle verità del catalogo
Ok. Ma questo era stato solo l'ultimo dei suoi divertissement.
Ma da dove la si volesse osservare, la
creazione di quella maledetta tradizione popolare, era supportata dal
consiglio dei saggi. Enormi e completamente automatizzati.
Ed era in auge da ancor più a lungo
dell'ultima volta in cui "Freddy si era deciso a correre e ad
alzarsi dal suo posto di ipotetico controllore e guida dei suoi
sodali".
Era questo il punto. Il problema.
Era l'unica cosa che si imparava fin da
bambini. Le uniche tradizioni popolari, regole morali, attestati di
riconoscimento validi ed inconfutabili erano quelli precedenti a
quando "Freddy si era deciso a correre e ad alzarsi dal suo
posto di ipotetico controllore e guida dei suoi sodali"
Ovvio che la prima cosa che aveva
provato a fare era infilarsi nelle pieghe di quella stupida regola.
Gli ci erano voluti anni. Dovette desistere. Troppe le affinità con
Terry nel passato dei suoi antenati.
Terry. Freddy.
Due nomi che affossavano le migliori
intenzioni. Sinonimo di gioia e agilità intuitiva. Contrario di
Savoir faire e peccaminoso.
Terry e Freddy. C'era un prima e un
dopo.
Intagliati per l'eternita' in blocchi
di legno ignifugo, ma che comunque era andato a fuoco, con tutto ciò
che questo significò giù al paesello.
A lui era toccato una di quelle
tradizioni popolari che sembrano insignificanti ma che denunciano un
chiaro disagio. Una di quelle di cui ne parla la gente al bar, di
fronte ad un panino con salame, castelmagno e lampascioni sott'olio.
A cui nessuno presta attenzione.
Un truismo culturale.
Un truismo culturale che aveva sformato
un mondo intero. A causa della sua indecisione.
Si ricordava ancora quella giornata in
cui la tradizione popolare era giunta a compimento.
Ne aveva visto i segni. Ne aveva
ricongiunto i mille cristalli. Come pezzi di un salvadanaio ancora
intero.
La mattina Flora aveva alzato il
gomito. Lei che non beveva mai. Era astemia. Come aveva potuto. Era
la sua assicurazione.
Il pomeriggio, Gioele aveva ripetuto lo
stesso del giorno prima. Era andato a controllare di persona, ma
tanto sapeva che Gioele erano anni che ripeteva lo stesso del giorno
prima. Se Flora era la sua assicurazione, Gioele era la scartina nel
mazzo di opzioni delle sue carte mi ha chiamato vincente ma è uno
zingaro un trucco.
La sera il geco che stazionava sui muri
perimetrali della sua dimora, si era trasformato in Tina Turner a 16
anni. Ora, questo non succedeva particolarmente di frequente, ma non
era sicuramente la prima volta che capitava
La notte si era addormentato.
Le quattro condizioni si erano per la
prima volta manifestate contemporaneamente, la tradizione popolare
aveva le condizioni necessarie e sufficenti per venire alla luce. Per
ostentare la sua grazia e la sua parvenza intellettuale.
Già la mattina si rese conto che le
cose erano cambiate. Non era nemmeno uscito in terrazza. E ancora se
ne rammaricava, dato che mai più ne ebbe occasione.
Dalla finestra di casa sua riconobbe
l'oleografia del Charlton Heston dei Dieci comandamenti interpretare
Pelè in Fuga per la Vittoria.
E persone, persone, persone. Mille,
migliaia, milioni di persone. Certo non le vedeva tutte, ma ne
riconosceva l'odore, l'attrito, i desideri di conversione.
E in quel momento, avrebbe dovuto agire
subito.
Ma lui non lo fece. Pur conoscendo la
tradizione popolare che lo riguardava da sempre.
E poi nel pomeriggio, il nuovo errore,
quello definitivo.
Aveva alzato verso destra il copri
chiave della serrattura dell'entrata di casa. Da quel buco, la
pressione dei sospiri delle persone che stazionavano di fronte a
casa, arrivati ormai, secondo le ultime stime, a più di 4 miliardi,
lo scaraventò verso dietro, finchè la forza dell'aria lo incastrò
nello sgabuzzino che ostentava di fronte alla porta d'ingresso.
E oggi 15 anni dopo, era ancora lì, a
decidere cosa fare di quella tradizione popolare che gli si era
attaccato addosso, in gran parte per colpa della Flora e di quella
sua mattina da beona.
Si effettivamente questo non se lo era
ancora spiegato. Perchè la Flora quella mattina aveva deciso di
alzare il gomito. Lei, missionaria e ricreativa. Lungi da vederla in
una qualunque situazione diversa.
Lei, proprio lei..
Ma dopo 15 anni, non ne poteva più.
Bisognava iniziare a fare quello per cui era venuto al mondo. Quello
che la tradizione popolare voleva.
Poi si chiese cosa potesse essere
cambiato rispetto al giorno prima e si diede altri 20 minuti per
decidere.
Si alzo'. Andò alla porta e con una
sicurezza che lo sorprese appoggiò la mano destra sul pomello. Che
gelida manina pensò il pomello.
Aprì la porta e non gli venne in
mente niente di meglio che chiedere "Ma oggi si scia su al Passo
di Campolongo?" Effettivamente la giornata era alquanto fredda
e si intravedevano in lontanza cime innevate. A un secondo sguardo si
rese conto che non era neve, ma tuniche bianche di vecchi filosofi
greci giunti per l'occasione. Erano lontani perchè nella loro
saggezza sapevano che ci sarebbero voluti 15 anni e se la erano presa
comoda.
Ma la sicurezza arrivò tutta in un
colpo. Alla vista di quella miriade di persone che offuscavano
l'orrizonte, capì che non poteva più tirarsi indietro.
"Cominciamo"
Le lettere ci,o,emme,i,enne,ci,i,a,emme
e o risuonarono lungo tutta la valle. Le persone esultarono dalla
gioia, calvi si strapparono le vesti, un'orda di personaggi con
tatuaggi da bassa capitaneria di porto iniziarono a fischiettare.
Felicità e sagacia riempirono i canali della valle.
Ed eccolo qui. Dopo 15 anni di
indecisione a dover decidere per il 33,333333 %, si, un terzo, delle
persone che avevano abitato la terra. Prima e dopo Freddy e Terry.
La tradizione popolare non poteva
essere messa in discussione, e la sua recitava chiaro:
Se mai Flora alzerà il gomito nella
stessa giornata in cui Gioele ripeterà lo stesso del giorno prima,
il geco prenderà le sembianze di TIna Turner a 16 anni e Tony si
addormenterà, Tony stesso dovrà decidere il destino di un terzo
delle persone che hanno abitato il mondo, valutandole esclusivamente per la precisione nel recitare le preghiere, le perversioni sessuali e
il colore preferito. In cambio prenderà il posto del figlio del Sultano del Brunei
Quindici lunghissimi anni per decidere.
Adesso però era pronto. Non vedeva l'ora di cominciare.
"Entri il primo" disse Tony