lunedì 19 dicembre 2011

GA.MA.D.I - Gruppo atei materialisti dialettici

Tratto da:
www.resistenze.org

Eccezionale

Sotto il socialismo coreano si privilegiano le masse popolari e si mette in pratica la linea del Presidente Kim Il Sung che ha creato una politica fondata sull'amore per il popolo che stima profondamente la sua persona, tra i dirigenti e il popolo che formano un tutt'uno e che attirano la particolare attenzione delle comunità internazionali.Questa unione si è più che rafforzata sotto la Dirigenza di Kim Jong Il che ha accordato un interesse prioritario all'esercito rivoluzionario.Sia l'esercito che il popolo stimano moltissimo il Presidente Kim Jong Il, hanno una confidenza reciproca che costituisce una coesione sociale senza incrinature.La politica che privilegia l'esercito, ha avuto ragion d'essere in quanto non si era mai visto nella storia mondiale date come quelle nel mezzo degli anni 1990 quando la RPDC attraversava il suo peggiore momento.I coreani avevano allora due alternative: o mantenere il socialismo che per loro era vitale, oppure cedere davanti ' alle tentazioni antisocialiste degli imperialisti coalizzati.In questa critica situazione, Kim Jong II, dirigente previdente, creò una nuova fase politica, utilizzando la sua esperienza militare secondo la quale le forze armate sono decisive per la sicurezza nazionale, per la pace e per lo sbocco del socialismo, per la stabilità dell'esercito e per la stabilità del partito, dello stato e del popolo.Egli si è adoperato per dare la priorità agli interessi militari per risolvere tutti i problemi sorti nel paese e di fare dell' Armata popolare il pilastro del Paese, la forza principale della rivoluzione, e per coordinare l'insieme della causa del socialismoLa politica che privilegia l'esercito rivoluzionario ha permesso il rafforzamento politico ideologico e tecnico-militare delle forze armate del paese.Senza questa politica non sarebbe stato possibile difendere la sovranità nazionale e il socialismo coreano contro l'offensiva occidentale coalizzata notoriamente dagli USA.I coreani sono unanimi nel dire non senza fondamento: senza il generale Kim long Il "non ci sarebbe patria, : né io stesso, né noi tutti".L'esperienza della vita ha convinto il popolo coreano circa il valore della politica attuata da Kim long Il nel privilegiare l'esercito rivoluzionario che la sostiene totalmente applicandola alla lettera e vedendo in questo "il cielo e il Sole".Nella stretta unità tra i Dirigenti, l'esercito e il popolo, vige lo ì stesso pensiero e la stessa volontà.Questa politica ha parimenti apportato unità di pensiero e di modo di combattere tra l'esercito e il popolo arricchendo lo spirito dei soldati rivoluzionari, portando anche la coesione sociale ai più alti livelli.Questo spirito di cui l'esercito dà prova si riscontra anche nella difesa del Leader per il rischio della sua vita, eseguendo incondizionatamente le sue disposizioni e per l'eroica abnegazione che l'esercito dimostra nelle missioni.Il Dirigente Kim long Il ha orientato il popolo tutto intero nell'edificazione del socialismo a fare proprio lo spirito rivoluzionario e il metodo di lotta dei soldati. Il sostegno all'esercito e l'amore per il popolo sono in continua crescita, l'unità di pensiero e di metodo di lotta stanno entrambi alla base del- l'unione socio-politica invincibile, delle fi1e rivoluzionarie rappresentate dall' esercito e dal popolo.Un grande numero di eroi hanno consacrato la loro vita per garantire la sicurezza al Dirigente Kim long Il e per realizzare la sua suprema volontà.Delle realizzazioni spettacolari si sono ottenute nell'edificazione di una possente nazione socialista risultato dell'unità tra l'esercito e il popolo.Questa unita che è alla base della coesione sociale .si rinsalderà ancor e sempre di più.Sotto il grande dirigente, con il socialismo coreano, la coesione sociale coreana sarà imperitura

martedì 27 settembre 2011

Senza titolo

Cazzo. Continuo a guardare fuochi di paglia che bruciano

Salotti di casa che interagiscono con lievi momenti di follia

Desideri reconditi spinti da convinzioni errate

Vorrei parlare inglese. Ogni giorno in Italia

E parlare Italiano se fossi in Finlandia.

Mangiare, bere, Tom Waits a colazione

Pesce carne pasta ananas. Leccare.

Essere solo. Accompagnato insieme

Trieste Budapest Roma Amsterdam. Dakar.

Terme. Australia.

Compleanni sbagliati che ruotano

Vecchiaie false di giovani amici

Bambineschi desideri di adulti da pensione

Rotture di cazzi sempre. Inevitabili

Sorrisi pochi. A 32 denti pochissimi

Dolori. Non ne sono sicuro.

Lavoro osservando. E dicendo. Cosa fare

Scrivendo. Quello che non vorrei scrivere

Parlando. Quello che gli altri si aspettano di ascoltare

Io dove sono? Il mio Io dove cazzo va a finire?

In camera mia forse. Un cesso.

Vestiti che svolano.

Piegati. Non stirati. Candidi dal sapore di pulito

Porta cenere appena svuotato.

Su vecchi giornali del 2004. Repubblica

Bel giornale di merda

Prendere qualcuno e metterselo sulle spalle.

Missionario dei poveri. Fallito

Circo. Pinguini. Benzene

Una Brooklin per l’alito.

Che non è pesante. E’ stufo

Alito stufo. Bell’idea

Bambini in passeggino mi osservano e ridono

Forse hanno capito tutto di me

Hanno occhi sproporzionati

Dentini da latte che accennano piccoli morsi

Tra un po’ di tempo morderanno più forte

E mi strapperanno la pelle

E mi strapperanno la pelle

Col cazzo che mi strapperanno la pelle.

Sarò forte coraggioso e bello

Sarò pulito elegante e leale

E col cazzo che mi strapperanno la pelle

E Poi con 9 bottiglie:

Sauvignon Kante

Tocai Franco Toros

Aglianico del Vulture Elena Fucci

Riserva del fondatore Ferrari

Turriga

Montiano

Skerk malvasia

Riesling Castel juval

Breg Gravner

E poi con 5 grammi di Skunk

E poi con 5 grammi di Nero

Spiaggia deserta

Mare cristallino

Trombate senza fine

Col Cazzo che mi strapperanno la pelle.

giovedì 21 aprile 2011

BINGO

L’iconoplastica terrifica della postura di un gambero su di un letto di agretti diventa a tutt’oggi la ragione dei malesseri di un’intera società. Società basata sulla voglia di riprendere il filo della storia, esorcizzare il genocidio degli armeni tramite la scultura neo classica del Canova.
Richiamare a noi, i volti terribili del Bergese, intento a scopiazzare ricette di Artusiana memoria. Chiedo, sarà mai possibile, che le agghiaccianti richieste di una banda di truffatori, possano archiviarsi solo in Passaporti opportunamente scaduti?
E ribadisco, quanto vi è di vero nella passione di alcuni lavapiatti di Ragusa, che scioperano all’interno di un processo che vige ormai da millenni?
L’idea semiologia dello spezzatino sarà mai uguale ai quattro gol di Belanov alla Danimarca nel Mondiale dell’86?
Perché, ed ora rispondo, la quasi sicura chiusura del Raznici Bar di Buje in Istria, ha compensato la stretta finale delle sette sorelle del petrolio americano?
In Iraq sì, e qui sono d’accordo con il direttore, ma solo a scanso di equivoci.
Perché la gioia finale sarà uguale al percorso di ritorno? O solo ed esclusivamente al passato? Ma ci ricordiamo veramente qual è questo lontano presente?
Questo è il punto. Chiedersi fino a quando la filippina che ci pulisce le scale, a cui chiediamo più o meno frequentemente favori sessuali, non rimarrà gravida di seme.
Chiedersi il motivo che sta dietro le cose, ma anche avanti, e pure di lato. Perché se ci manca una visione a 360 gradi del cosmo, l’unica riflessione da farsi è quella del tacco, che sia di 12 centimetri o di 4 a noi non importa, basta che sia tacco. E non un’inutile rovesciata creata a doc tanto per stupire.
Il fulcro delle cose sta nell’olimpo, e di quell’olimpo noi siamo i visitatori, non i semplici attanti.

martedì 1 marzo 2011

UNA CUCINA PER DUE - ARTICOLO BOCCIATO :)

Una cucina per due

Una cucina per due. Ovvero, Michael Monticelli e Roberto Valbuzzi.

Michael è di Napoli, ma vive a Monaco. Roberto è di Varese, ma vive a Varese.

Prima però di avventurarmi nel racconto di questo nuovo programma, devo fare un breve spiegazione introduttiva, che ci porta indietro negli anni fino al 1992. A Barcellona si stavano concludendo le olimpiadi, da molti giudicate le migliori mai organizzate fino a quel momento. Al Palau de Sant Jordi, il meraviglioso palazzo dello sport progettato dall’architetto giapponese Arata Isozaki , Alan Budikusuma e Ardy Wiranata si stavano giocando l’oro nella finale del torneo di Badminton.

I due ragazzi indonesiani erano li’, a rappresentare un intera nazione, unita nell’avere già in cassaforte l’oro e l’argento, ma completamente divisa nel tifo ai due ragazzi. Infatti, pur essendo cresciuti sportivamente e umanamente insieme fin dall’età di quattro anni alla scuola dello sport di Jakarta, Alan era un mussulmano di Giava, Ardy un cattolico di Sumatra. E questo, in una nazione dai grandi conflitti etnico religiosi come l’Indonesia era l’occasione per fare i conti con il passato, con il presente e con il futuro.

Tutti voi sapete come andò a finire, la storia è diventata famosa in tutto il mondo grazie al film di Mira Lesmana, Babi buta yang ingin terbang, che racconta la tragica fine di Ardy durante la rivolta della popolazione cattolica di Timor est.

Perché questa premessa? Perché dal nostro punto di vista, la situazione italiana di oggi, assomiglia moltissimo alla situazione indonesiana del ’92. E la cucina in Italia, è un po’ sport nazionale come il badminton in Indonesia. Ecco quindi l’idea di guardarci allo specchio e creare un programma, che come un fiume che scorre nel suo letto fino alla foce, possa incanalare le passioni e gli slanci culturali degli italiani attorno alla creazione di due figure eroiche come Roberto Valbuzzi e Michael Monticelli.

George Mosse, nel suo La nazione, le masse e la nuova politica, indicava nella creazione di eroi giovani e belli, una fase assolutamente necessaria, nella costruzione di una nuova identità culturale. In un epoca come la nostra, in cui vanno a morire ogni tipo di ideologie di natura politica e religiosa, ci assumiamo noi, vecchi scribi di affinità eno cibesche, il compito e la responsabilità della creazione di nuovi miti, cercando di captare, anche solo per la durata di un programma televisivo, la vecchia frase di J.F Kennedy “ non pensate a quello che l’America può fare per voi, ma quello che voi potete fare per l’America”.

Ecco, Roberto e Michael sono la nostra implicita accettazione, a questa sorta di filosofia della solidarietà nazionale. Non che il nostro ruolo di cittadini possa esaurirsi in questa pur pregevole e meritoria azione, ma pensiamo, con questo programma, di poter dare una scossa civile a tutti i nostri telespettatori, sperando che il finale di questa storia, sia diverso da quella del film , Babi buta yang ingin terbang.

Il programma, è elementare nella sua chiarezza narrativa. Seguendo alla lettera gli insegnamenti di Greimas, abbiamo creato una griglia in cui, in ogni puntata, lasciando invariati gli step obbligatori della sua semiotica: Manipolazione – Competenza – Performanza – Sanzione, il ruolo di soggetto e quello di oppositore, vengono assolutamente rispettati. In una puntata sarà Michael il soggetto, per poi diventare nella puntata successiva destinatario oppositore. Questo attraverso la decisione del tema dell’episodio.

Per fare un esempio, nella puntata sulla pasta, argomento che Michael conosce meglio per provenienza e legami di parentela (Nel 1571“gli avi di Micahel furono tra i fondatori de l’Arte dei Vermicellari”) sara’ Michael il soggetto che farà partire la ricetta e che avrà in Roberto il destinatario oppositore. Nella puntata sul riso, avverrà l’esatto contrario.

I contenuti del programma saranno allo stesso tempo semplici ed innovativi. In una parola popolari. Pop. Gli ingredienti delle ricette saranno di uso comune, le cose che ognuno di noi può trovare nel proprio frigorifero, o per lo meno nel frigorifero del nostro vicino. O in quello della mamma o nonna o zia etc…

Alcuni titoli: Risotto mantecato al prosecco e rosmarino in fiore, Parmigiana di patate, Costolettine d’agnello al rosso e soufflè di patate, Gnocchetti di zucca con fonduta leggera al burro e salvia.

Come vedete ricette da tutti i giorni o per tutti i giorni. Semplici, ad effetto ed ecologicamente sostenibili, come vuole il nuovo documento sull’etica in cucina delle nuove Guru del cibescamente corretto Lilia Smelkova del Kings College di Londra e Kristen Kiesel della Sacramento State University “Educazione e consumo alimentare: testimonianza di un esperimento sul campo in Bielorussia”.

L’idea è quella di far diventare Micheal e Roberto le nuove icona della New Wave Gamberorossesca. E per questo avevamo bisogno di facce nuove, indipendentemente dalla loro bravura o dal loro sex appeal. Anche in questo non siamo stati particolarmente originali. Il precedente storico che tutti voi avrete già catturato è quello della creazione dei Velvet Underground da parte di Andy Wharol nel 1967 a New York. Come creare musica nuova da singoli già esistenti. Impossibile. Bisogna creare dal niente il nuovo. Ecco come va registrata la nostra decisione di dare la possibilità a due facce sconosciute di diventare i nostri eroi preferiti.

Cucina nuova. Programma nuovo. Talent nuovi.

Noi lo abbiamo fatto. Voi lo guarderete????

Una cucina per due ogni lunedì alle 21.30