mercoledì 1 febbraio 2012

IL PECCATO ORIGINALE

Vediamo di scrivere un po’ di minchiate, che è tanto che non lo faccio.
La mia vita scorre lieve e grava, sempre in quella cloaca che è Roma. Dovremmo ormai dare per assodato che l’errore atavico, lo sbaglio più grande di 150 anni di italica unione, non è stato né il fascismo, né l’entrata in guerra, né il craxismo. No, nemmeno Berlusconi. Volete veramente sapere da dove provengono tutti i drammi di questo paese? Esclusivamente da un eccesso egoico di Vittorio Emanuele II. Ovvero la breccia di Porta Pia.
Da quel momento in avanti, è stato tutto uno scivolare verso il basso.
Pensateci bene, Roma se ne stava così bene per i cazzi suoi, il Vaticano avrebbe continuato ad educare il suo popolo all’insegna della paura del peccato e non avrebbe assolutamente rotto le balle al di fuori del GRA. Lazio e Roma non avrebbero partecipato al Campionato di seria A, e sarebbero state così contente di vincere 50 scudetti a testa nel campionato ecumenico sul sagrato di San Pietro. Ogni 30 anni avrebbe vinto il Cisco Roma tanto per far finta di avere un torneo serio.

Rai, cinema e audiovisivi vari, avrebbero avuto luce e forza da un'altra parte, Urbino, Campobasso, Rimini. Mi immagino i megastudi di Cinecittà ad Isernia. A Roma sarebbe rimasto esclusivamente Bernabei e la sua famiglia a produrre nella loro integralità ogni genere di vita di Santo. Avrebbero dovuto inventarsi nuovi beati per dare linfa fresca ai contenuti.

Il parlamento sarebbe rimasto a Torino. Austera e seria città del nord.

Saremmo uno stato federalista, perché non ci sarebbe stata la forza arrogantemente accentratrice di Roma capitale. La Lega non sarebbe mai esistita e Borghezio avrebbe dovuto chiedere asilo politico a Batasuna. Che avrebbe rifiutato

La marcia su Roma sarebbe diventata la Marcia sul confine con lo stato pontificio. Una gitarella di quattro mentecatti sconnessi . Avrebbero bevuto una litrata di vino a testa e se ne sarebbero tornati a casa.

Avremmo mangiato meno amatriciana e più Risotto alla milanese, rendendo contento il buon Marinetti. Il frascati dei castelli sarebbe rimasto a casa sua. Cosa buona e giusta.

Gli unici infanticidi di ovini sarebbero rimasti i sardi, che però sono molti di meno e si uccidono solo le bestie loro.

Vespa, pur abruzzese di nascita, avrebbe chiesto cittadinanza vaticana e avrebbe diretto per 73 anni il Telegiornale da Borgo Pio e gli eventuali speciali. 117 puntate sulla sacra Sindone e 673 sui segreti di Fatima...ogni mese

Certo, alcune cose sarebbe state diverse, in peggio.

Via Gradoli ad esempio non sarebbe mai esistita, l’unica via al mondo contemporaneamente sede di terroristi e di servizi segreti, citata nelle sedute spiritiche e dalle testimonianze dei Trans. Una via meravigliosa. Un Luna park per scrittori.
E poi……………………………….. No, la mancanza di Via Gradoli è l’unica cosa che in questo momento mi viene in mente.

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